22
lug

Compra una vocale!

MI dico sempre: “Le parole sono importanti!” (cit. Nanni Moretti in “Palombella Rossa”)

Da grande volevo fare…  la giornalista, la reporter, l’inviata speciale… poi però, tornata sulla terra ferma e dopo la laurea in lettere moderne ho perfezionato i miei studi umanistici a Roma per poi finire a Milano, la città della moda. “A Milano? Ma Milano è grande, è grigia, è caotica!  Tu che sei abituata a fare colazione guardando il mare come ti troverai?” Beh, sfatando subito un (falso) mito, devo ammettere con soddisfazione che l’impatto con l’uggiosa metropoli è stato ben presto superato a suon di aperitivi, mostre e concerti (e relativi panini con la salamella).
A Milano ho lavorato come redattrice in una rivista di arte e collaborato con agenzie di comunicazione in qualità di copywriter e addetta ai contenuti.

Poi però… Pur essendo una ferma sostenitrice di penna e calamaio e del buon odore della carta stampata, mi sono lasciata conquistare dal web e dalla comunicazione online. Eccomi dunque attualmente alle prese con la gestione dei social network e attività di web content. Ma, dato che il primo amore non si scorda mai, continuo anche a fare la copy e la redattrice per campagne di comunicazione e pubblicità per agenzie e studi grafici stressando colleghi e collaboratori a suon di virgole, refusi, apostrofi e a capo forzati.

Il mio ingrediente (non troppo segreto) Affronto ogni lavoro sempre come se lo dovessi raccontare. Per questo cerco di immaginarmelo visivamente, come la scena di un film. Procedo poi per citazioni mentali, a cui aggiungo ogni volta la mia sceneggiatura, il mio script, condendo tutto con estrema (auto)ironia senza perdere mai di vista l’obiettivo finale.

Faccio parte di questo circo perché…  Quando penso al concetto di connessioni, la prima immagine che ho è quella di una frase che ha senso compiuto solo se le singole parole sono connesse e messe nella giusta posizione. Ecco, mi piace immaginare che il nostro gruppo di lavoro funzioni così, con il contributo del singolo al progetto finale, con gli imput che arrivano sparsi come in un vulcanico brainstorming. Poi, piano piano, parole, idee e progetti prendono spazio, forma, si collocano al posto giusto e… eureka!

 

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